giovedì 19 giugno 2008

volubile


Si è spenta la fiamma che ardeva per te

La pioggia ha confuso anche le lacrime

E l' indifferenza si mescola già con l' oblio

Il senso di tutto poi cambia lo sai

E il vento più forte si placa anche lui

Soltanto il ricordo dal niente riaffiora ogni tanto...

La polvere aumenta un po' tutti i giorni

E il quadro sbiadisce confonde i contorni

Il tempo che passa poi stempera anche i colori

Gli odori svaniscono ed anche l' amore

Non trova la strada non ha più il tuo nome

Rimane soltanto quel senso di cose perdute

Che non tornano più, che non contano più.


Volevo salvarti, salvarti da me

E da quell' idea di malinconoia

Che porta a vedere le cose in un modo un po' strano

Ma tu mi volevi soltanto per te

Io che non so neanche bene cos' è che voglio davvero

Perchè in fondo sono volubile...

La polvere aumenta aumenta un po' tutti i giorni

E il quadro sbiadisce confonde i contorni

Il tempo che passa stempera anche i rancori

Gli odori svaniscono ed anche i sapori

I baci e gli slanci non hanno più ardore

Mi viene il sospetto che anche l' amore è volubile

Non meno di noi, un po' come noi, non meno di noi.

La polvere aumenta un po' tutti i giorni

E il quadro sbiadisce confonde i contorni

Il tempo che passa poi stempera anche i dolori

I fiori appassiscono ed oggi l' amore non trova la forza non ha più il tuo odore

Rimane soltanto quel suono di dolci parole

Che non sento da un po', che non sento da un po'

Non sento da un po'

Che non sento...


l'amore è volubile...(stadio 2005)



...volubile, che fa rima con futile

lunedì 16 giugno 2008

attenzione al sabato

Mentre torno a casa, le auto scivolano veloci sulla strada. Alla guida ragazzi euforici, felici, perchè pensano di essere loro adesso a decidere quando il giro sulla giostra finisce, qual'è la elocità, quale la direzione. ma io che ne so, sono una signora attempata io.


Il sabato è sempre un rischio.
Il Sabato è eccezione, è mattanza, è il carnevale della settimana, è baccanale, è disordine, è sregolatezza, è il permesso di andare oltre le regole.
Il sabato è il nido dell'infanzia e, soprattutto, dell'adolescenza.
Il sabato, da sempre, è meglio della domenica. La domenica si riposa ma il sabato..si trasgredisce.

La trasgressione è la base del potere dell' essere giovani e l'adolescenza è il suo regno. Mettersi alla prova il suo programma di governo. Fin quando hai voglia di trasgredire puoi sperare di avere 16 anni, di essere immortale, di poter ignorare la logica, la matematica e le leggi di gravità.
Inizia tutto lì, nel sabato.
Il sabato si comincia a fumare, il sabato si inizia a drogarsi, di sabato scegli a quale musica appartieni, con quale luce vuoi illuminarti; il sabato si segnano i confini tra la realtà e il suo rifiuto, il sabato ci si lascia andare alle cose più truci, salvo a scoprire il lunedì mattina che non è cambiato niente: non siamo morti, non ci hanno arrestato, il portiere ci fa il solito sorriso e siamo ancora ancora qui, su questa faccia di terra, ad aspettare un altro sabato.
C'è una zona nel nostro cervello che si chiama sabato.

Qualunque buon proposito possa avere, il sabato me lo sbaraglia. Sabato mattina, se non ho molto da fare resto a letto una buona ora in più, anche due a volte. Posso mettere il piede a terra anche alle 10. Poi comincio a guardarmi in giro e ad assaporare il disordine, a cercarlo, a inventarmelo: un' uggiosa trascuratezza, una noncuranza leziosa, una distanza voluta e ostinata dalle cose concrete e reali e una ricerca altrettanto ostinata di motivi nostalgici mi porteranno alla notte, che sarà lunga, avvolgente e naturalmente, satura di fumo. Da estranea mi prenderò cura dell'intrascurabile.

Così, mano mano che mi addentro nella notte il controllo si fa meno severo e attento, fumo più di quelle 20 sigarette che mi sono concesse. Recupererò domattina, con una bella dormita.


Smettere di fumare significa cambiare registro di vita. Lo ammetto con dolore e sofferenza. Lunedì notte evitare di farmi un caffè all'una di notte.


domenica 15 giugno 2008

punto 1.... automatismi


Da quando ho due blog, ogni volta devo decidere a quale dei due dedicarmi. Quando riesco finalmente a prendere una direzione scopro che il mio tempo è scaduto e devo fare altro.

Eravamo pedissequamente arrivati a venti, io, il medico e il mio piccolo diario tascabile dove puntualmente e diligentemente devo annotare ogni sigaretta accesa scoppiasse la terza
Poi invece di sentirmi apprezzata mi sono sentita usata. E' così che ho perso il controllo, ed è così che non si sa più quante sigarette fumi, perchè non importa saper far di conto.

Ma stasera come rossella, ti dico: domani è un altro giorno.

sabato 14 giugno 2008

un passo alla volta: destinazione venti.



In realtà non voglio tifo e non voglio commenti.


Perchè questo è il diario intimo di una storia intima che non ammette distrazioni: è per questo che mi sono rifugiata in tenda, ed è come essere in alto mare senza radio e senza bussola, senza compagni di bordo, oppure sulla cima di una montagna senza neanche la bandiera.


Sono in isolamento, e in isolamento devo restare, ne va della riuscita dell'impresa.





Sono uscita da studio per tornare a casa all' una e trenta, in cielo c'è una luna rossa grande e tonda che mi colpisce in fronte di sorpresa e mi viene voglia di mandarti un sms per raccontartelo. Poi mi viene in mente che avrebbe un'aria di romanticismo del tutto fuori luogo tra noi. Metto in moto e affronto la strada del ritorno con la sigaretta accesa fra le dita.





L'assistente del medico della asl che cura la mia disintossicazione mi ha fatto una specie di test d'ingresso. La domanda era: le sembra un buon momento per smettere?





Non è mai un buon momento per smettere. Sappilo.
C'è sempre, qualche dispiacere.
C'è sempre qualche noia, qualche problema. Qualche alibi.
Non è mai un buon momento per smettere così come non è mai un buon momento per morire, anzi per uccidere, perchè è di questo che si tratta: uccidere la parte autolesionista, la parte cinica e disperata, la parte che sa difendersi dagli altri ma non da se stessa, quella che non ha interessi e che crede che tutto è relativo.
Chi dovrebbe compiere quest'omicidio è la parte che non fa che piangere, quella debole e incapace, incapace soprattutto di crescere, soprattutto quando crescere significa farlo a spese di quella parte che è stata il suo sostegno, il suo scudo, il suo schermo, la sua unica compagna affidabile.

Il medico mi ha rincuorata, non sarà un omicidio cruento, una morte tragica e dolorosa. Impegnativa, forse, ma alla fine si è studiato di chiamarla eutanasia.

Venti al giorno, non una di più per le prossime due settimane. Questo l'impegno e il primo passo.
E questa sorta di diario nel diario.


(ma chi ha cancellato questo post e i suoi commenti?)






venerdì 13 giugno 2008

in tenda...e smetto,


Premesso che considero che il primo figlio è sempre il più bello e che di conseguenza, considero il mio primo blog ineguagliabile, ti chiederai o ti sarai chiesto che ne è del condominio più irrequieto di mondoblog: abbandonato anche lui alla deriva con tanti altri immaturi destini?
Amministratrice stanca? Svogliata? Presa da altri accidenti?
Un po' tutto di questo, il nuovo blog in verità non mi soddisfa più di tanto. E' come se mi fossi trasferita in un'altra città e dovessi farmi dei nuovi amici, senza nessuna voglia di indugiare coi preliminari.
Vero è anche che vagheggiano del resto il caro Carlo, se non lo pungolo posta una volta all'anno, la cara Fiore e Conanne, il bacodelcalodelmalo, Guiro e Oblomov , desparecida la torrida Eva con suo complementare Irrequieto e tanti altri ne potrei nominare che sono in fase di disaffezione.
Io no. Anche se la menata di Tiscali di rinnovare la piattaforma ha avuto come esito la defidelizzazione, te lo dico subito cosa è veramente successo del successo in condominio: ho ceduto simbolicamente ai ripetuti e cortesi inviti del nostro doc e mi sono trasferita in tenda, se non al Cenisio come lui auspicava, almeno in giardino ed è da lì che sto scrivendo e prossimamente scriverò, poichè presa da un improvviso attacco di eremitismo solidale mi sono ritirata in estrema solitudine per curare, coltivare, consolidare e solidificare una decisione ormai presa:

VOGLIO SMETTERE DI FUMARE!!

sono quindi ormai da mesi in ritiro spirituale cercando di capire perchè, assodato che fumare è una cosa da idioti, io non riesca a smettere. Autostima in caduta libera, mi sono subito resa conto che il legame tra me e le sigarette è un vincolo di sangue che solo con sangue si scioglierà ed è per questo che da due settimane faccio training autogeno con il medico assegnato della asl.
Ti tengo aggiornato/a giuro, ma tu, incrocia le dita.