domenica 27 febbraio 2011

analogie inquietanti....almeno sospette


Yara....

Sara....

26 agosto....

26 novembre....


il 26 febraio la data del ritrovamento del cadavere di Yara.

Tre mesi di distanza, ogni volta, per eventi a cui voler dare una cadenza.

Se gli investigatori non avessero scoperto almeno lo snodo cruciale degli avvenimenti che hanno interessato l'omicidio di sara scazzi verrebbe da dire che i due casi sono collegati, Ma Sara, anche se ancora nulla è chiaro, è stata uccisa in famiglia, per storie di gelosie e vecchi rancori....storia ingarbugliata è vero. Storia ancora tutta da chiarire.

Ma storia in cui il cadavere è stato rinvenuto pressocchè nell'immediato....

Per Yara al contrario, sono dovuti passare tre lunghi mesi, mesi di ricerche estenuanti, sofisticate e massiccie, prima che " casualmente" venisse rinvenuto il corpo.

E dove? Vicino, al centro delle località battute dalle ricerche, a pochi passi dal centro operativo.

Verrebbe da dire che qualcuno ha voluto prendersi gioco degli investigatori. E molto probabilmente il corpo è sempre stato lì, solo un po' più sepolto, come sepolto sotto metri di terra, pietre e foglie, era il corpo di Sara.

L'assassino ha dovuto prendersi la briga di disseppellirlo lui, portandolo alla luce e "dimostrando" così l'inefficenza delle forze di polizia, della squadra di indagine.

La sfida.


Scommetto che Yara non è stata violentata. Scommetto che il motivo per cui Yara è stata sottratta alla sua famiglia e uccisa è un motivo più "ideologico" che sessuale, scommetto che c'è la vendetta di mezzo e che i due casi sono molto più legati di quanto non possa sembrare a una prima analisi.

Scommetto.

giovedì 10 febbraio 2011

la solitudine dei numeri primi


è quella che senti ogni volta che devi dire un no ai tuoi figli.


loro si sentono come Adamo, cacciato pedate dal paradiso terrestre mentre tuona su di loro l'imperativo: ti guadagnerai il pane col sudore della fronte. E tu, al di sopra delle nubi, sei responsabile di una tale crudeltà. E sei solo.

sabato 5 febbraio 2011

tra i successi e le colpe di antonio ricci


Il termine "velina" ha ormai sostituito a pieno titolo quello di valletta ed è diventato una specie di tormentone, poichè viene riferito a qualsiasi bella ragazza di poche parole al suo primo apparire in televisione.

Di soubrette, ballerine o anche cantanti e attrici oggi affermate è facile che si senta dire: ex-velina.

Forse non tutti ricordano però che questo termine è entrato nell' immaginario collettivo così dirompente prepotenza a partire dal 1988 grazie al programma televisivo Striscialanotizia a firma Antonio Ricci. E' opera sua la personificazione della breve notizia giornalistica in forma di bozza che deve il suo nome alle norme sulla censura in epoca fascista, lapidarie, categoriche e diffuse appunto su carta velina.